201402.02
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Stay Hungry, Stay Foolish!

Italian version
Cari lettori ben trovati.
Prendo spunto per questo editoriale dalla
famosa frase di Steve Jobs;
Stay Hungry, Stay Foolish!
Parole dette da uno dei più grandi e
importanti innovatori tecnologici e sociali del
nostro secolo.
Belle parole, riempiono la bocca, fanno
traboccare i nostri cuori e tirano fuori quel
po’ di coraggio che ci è rimasto.
Ma, oltre a seguire la moda di Facebook dove
tutti fanno propri pensieri di altri, voi quanto vi sentite ancora affamati?
Quanto siete disposti a rischiare? Quanto siete disposti a lasciare la vostra condizione per andare avanti? Quanto siete disposti a mettervi “realmente” in gioco?
Perché la differenza sostanziale è tutta li… la Realtà.
Cerchiamo di essere più reali, accorgiamoci dei reali bisogni dei nostri figli, accorgiamoci dei reali bisogni della nostra vita, accorgiamoci che i “nostri” bisogni sono altri!
E’ triste vedere genitori che mettono i propri figli davanti un Ipad per poter avere il tempo di “chattare” su Facebook con amici.
O vedere tavolate di amici a cena che non parlano perché, paradossalmente, ognuno chatta al telefono con un altro suo amico che si trova in un altro posto. Non vi sembra assurdo?
Non lasciamoci trasportare dalla seducente ma pur sempre fittizia, bellezza dell’apparire. Facebook e gli altri social sono stati elementi importanti di comunicazione negli ultimi anni e direi anche “rivoluzionari” in alcuni casi; basti pensare alle rivolte in nord Africa.
Ma allora mi chiedo perché se siamo “affamati” se siamo “Foolish” ci accontentiamo di farci “sfamare” i corpi e le menti?
Perché l’Italia paese dalle riconosciute e direi devastanti risorse artistiche, economiche, creative, culturali vive questa soporifera sindrome di Stoccolma? John Kennedy diceva:
“Non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per il tuo paese”; tradotta in modo molto semplice “vengono prima i doveri e poi i diritti”. Riflettiamo su questo, riflettiamo sul paese nel quale stiamo vivendo dove forse, e sottolineo forse, vogliamo diritti senza adempire ai nostri doveri.
Ora giustamente vi chiederete… e tu Mario Conti cosa stai facendo?
Sarebbe semplice nascondermi dietro frasi di importanti personaggi ma vi rispondo in modo concreto.
Sto cercando con tutto me stesso di dare “una prospettiva”.
Partendo dai sani doveri, lavorando duramente ogni
giorno, acquisendo dei diritti che ad oggi hanno dato
l’opportunità a molte persone di crearsi un futuro,
sposandosi e mettendo su famiglia.
Sono “affamato e sono “foolish”; ne vedrete ancora
delle belle!

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